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Google Penguin: cos’è e come funziona l’algoritmo

Google Penguin è il nemico giurato del Black Hat SEO e il guardiano del Link Building, creato per penalizzare i siti che non rispettano le regole SEO.

Penguin è uno degli algoritmi più moderni creati da Big G, ideato sopratutto per aiutare i consulenti SEO che lavorano correttamente. Negli anni questo algoritmo si è evoluto molto fino a diventare parte integrante dell’algoritmo principale di Google, ma andiamo a vedere meglio la sua evoluzione, come funziona e come interpretarlo per posizionare in prima pagina il nostro sito web.

Leggi anche “I più importanti algoritmi di Google“.

Cos’è Penguin

Google Penguin (annunciato per la prima volta il 24 aprile 2012) è un Algoritmo di Google indipendente (da Settembre 2016 integrato nell’algoritmo principale) che ha la scopo di “premiare” i siti che operano secondo le regole SEO e di penalizzare (anche pesantemente) i siti o le pagine che non operano secondo tali regole.

In particolare Penguin ha lo scopo di individuare e penalizzare i siti che usano il “keyword stuffing” e che usano il link building per generare backlink “farlocchi” e di scarsa qualità.

Leggi anche: “7 tipi di link building che fanno male al SEO

Come Funziona Penguin

Sul funzionamento degli algoritmi di Google c’è sempre un velo di mistero, ma sicuramente possiamo dare qualche informazione su Penguin.

Penguin (inizialmente come algoritmo esterno) si occupa di controllare determinati parametri, legati in particolare a tutto ciò che genera Spam.

Penguin controlla l’utilizzo delle parole chiave all’interno del sito, in particolare:

  • Title
  • Description
  • Link
  • Link Nascosti

Un altro compito assegnato a Penguin è quelli di controllar i link, sia in entrata che in uscita. Con la sua attività di controllo si assicura che non vi siano collegamenti a siti spam e che non vengano utilizzati per manipolare in maniera “fraudolenta” la SERP.

Google Penguin è in grado anche di penalizzare singole pagine, generando un crollo di visite che però non va ad intaccare l’indicizzazione generale del sito.

Leggi anche “Come fare link building: 18 tecniche per principianti“.

Penguin e la SEO

Purtroppo, grazie anche a molti articoli disponibili online, sono in tanti a cercare di manipolare i risultati della SERP, senza comprendere che utilizzare tecniche Black Hat SEO è sbagliato e può rivelarsi una scelta fallimentare per la propria azienda. Penguin è stato creato proprio per fermare un certo tipo di attività, ovvero il link building selvaggio e il keyword stuffing.

Il fatto è che anche il numero di backlink è un elemento fondamentale per il posizionamento sui motori di ricerca, il link building deve avvenire in maniera naturale: pagare per ricevere backlink o addirittura usare tecniche Black Hat causa inevitabilmente penalizzazioni da parte di Google. Sono stato chiamato spesso da aziende che, dopo aver provato ad alterare il numero dei backlink, hanno visto calare notevolmente il traffico del proprio sito.

Il primo consiglio che do’ in questo caso:

Invece di perdere tanto tempo nel cercare di “Fregare” Google, concentratevi sulla creazione di contenuti di qualità.

Le Penalizzazioni di Google

Le penalizzazioni algoritmiche dovute soprattutto link building selvaggio e al keyword stuffing vengono assegnate da Google Penguin, ma con il nuovo aggiornamento le cose sono molto migliorate. Oggi infatti le penalizzazioni di Penguin arrivano più facilmente e più velocemente, ma allo stesso tempo, una volta rimediato allo sbaglio, la correzione viene registrata più rapidamente (prima rimediare ad una penalizzazione di Penguin richiedeva molto più tempo).

Leggi anche “Cosa sono le penalizzazioni di Google e come evitarle“.

Differenza tra Panda e Penguin

Penguin e Panda sono tanto simili quanto diversi. Tutti e 2 infatti sono stati creati per migliorare la qualità dei contenuti presenti online, in modo da rendere sempre più efficace e utile la SERP, ma si concentrano su elementi differenti (ovviamente). Panda si occupa dell’analisi del testo, individuando contenuti duplicati e interpretando il traffico al fine di creare una sorta di indice di qualità.

Penguin invece agisce più sul codice del sito, con l’obiettivo di penalizzare rapidamente e pesantemente tutti i siti che presentano tecniche “Black Hat SEO” che favoriscono il posizionamento di pagine con contenuti di scarsa qualità.

Tutti gli aggiornamenti di Google Penguin

  • Penguin 1 – 24/04/2012
  • Penguin 2 – 26/05/2012
  • Penguin 3  – 5/10/2012
  • Penguin 4 (Penguin 2.0) – 22/05/2013
  • Penguin 5 (Penguin 2.1) – 4/10/2013
  • Penguin 6 (Penguin 3.0) – 17/10/2014
  • Penguin 7 (Penguin 4.0) – 23/09/2016

Google Penguin 4.0 (2016): l’ultimo aggiornamento

Con l’ultimo aggiornamento Penguin 4.0 è diventato parte integrante dell’algoritmo di Google, in altre parole:

  • Analizza in tempo reale
  • Penalizzazione più rapide
  • Lettura delle correzioni più rapide
  • Agisce anche solo sulla singola url

Il grande vantaggio portato dall’ultimo aggiornamento è il fatto che, una volta effettuate le dovute correzioni del proprio sito, Google indicizza le pagine più rapidamente che in passato.

Consulenza SEO

Grazie alla SEO potete raggiungere la prima pagina di Google, un obiettivo fondamentale per vendere servizi o prodotti in maniera organica, ovvero senza ricorrere alla PPC. Conoscere gli algoritmi di Google è importante, ma lo è ancora di più conoscere i fattori di ranking: solo seguendoli infatti possiamo raggiungere le posizioni più alte della SERP.

Usare la Black Hat SEO causa, prima o poi, penalizzazioni del proprio sito, ma anche non seguire le Regole SEO di base, prima o poi, causa un calo del traffico organico. Per recuperare il traffico perso potete fare 2 cose: documentarvi bene o richiedere una consulenza SEO.


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