Capire come funziona l’algoritmo di Google significa comprendere come funziona la SEO, perché è l’algoritmo che determina il funzionamento del motore di ricerca più usato nel mondo.
Quando s’inizia a studiare il posizionamento sui motori di ricerca, inizialmente si pensa che per raggiungere la prima posizione sia tutta una questione di codice, parole chiave e “Trucchi” che in pochi conoscono.
Più si va avanti con lo studio della SEO, invece, più si comprende che la SERP è determinata da centinai di fattori, riassunti in circa 200 “Ranking signals”, fattori di ranking, che interagiscono con il famoso algoritmo.
Fino a qualche anno fa si sapeva molto poco sugli algoritmi di ricerca, ma adesso, soprattutto dopo il primo agosto 2018, Google ha iniziato a condividere molte più informazioni a riguardo.
Gli algoritmi rilasciati da Google dal ’97 ad oggi
Sappiamo che esistono diversi algoritmi, più o meno collegati tra loro. Sappiamo però che Google a volte dichiara il rilascio di un algoritmo, come nel caso di Panda o Bert, a volte invece dichiara il rilascio di un aggiornamento, come nel caso del Google December 2020 core update.
Poi ci sono i casi speciali come il Page Experience Update, che pur avendo “Update” nel nome, viene presentato come un nuovo algoritmo.
Potrei inserire tutto in un unico elenco ma, per praticità, ho deciso di separarli.
Di seguito i principali algoritmi di Google dal 1997 ad oggi.
- PageRank
- Trust Rank
- Hilltop
- Panda
- Penguin
- Hummingbird
- Pigeon
- Rank Brain
- Possum
- Payday Loan e Payday Loan 2.0
- Top Heavy Update 1,2 e 3
- Bert
- Page Experience Update (giugno 2021)
- Product reviews update
- Google MUM – Multitask Unified Model
1 – PageRank: il primo e più noto algoritmo
Nel 1997 comparve Google, un “Semplice” motore di ricerca e, insieme a lui, nacque la SEO. All’inizio contava solo l’ottimizzazione on-Page, poi, nel 1998, arrivò il PageRank, e tutto cambiò.
Da quel momento, i siti iniziarono ad essere giudicati per la qualità dei contenuti, valutata principalmente dal numero dei backlink.
Questo meccanismo, ovviamente, non poteva durare in quanto ampiamente imperfetto. A causa delle falle del sistema, infatti, molte aziende ricorsero alle “link farm”, ovvero dei sistemi creati per generare in breve tempo un enorme numero di link.
Il PageRank è visibile ancora oggi, basta usare uno dei tanti software per vedere assegnato ad un sito un valore che va da 0 a 10.
L’algoritmo però, così come era stato creato, non ha più valore, e ha lasciato il campo ad altri sistemi in grado di comprendere con più precisione la qualità di un sito.
La vera rivoluzione che ha portato il PageRank, e che vale ancora oggi, è il concetto di qualità di un contenuto online.
Come funziona il PageRank
Il PageRank è un algoritmo che, dopo aver analizzato un sito web, gli assegna un valore che da 0 a 10. Tale valore è visibile con diversi software e rappresenta una sorta di “Popolarità”, determinata soprattutto dal numero di backlink ma non solo.
Il PageRank nel 2019 (e oltre)
Pur essendo ancora oggi visibile, il PageRank non ha più il valore di un tempo, essendosi trasformato solamente in uno degli elementi che determinano il posizionamento di un sito.
Anche se ancora visibile, oggi molti SEO non prendono in considerazione tale valore in quanto non è in grado di determinare la reale importanza di un sito.
Questo perché, per esempio, esistono siti che trattano argomenti di nicchia, poco cercati e spesso con un traffico relativamente basso, ma non significa che non siano importanti.
Sono molti i siti che, pur non essendo popolari come Facebook, possono non solo essere rilavanti per molti utenti, ma anche generare introiti notevoli.
2 – Trust Rank
Il Trust Rank è un algoritmo creato e depositato dal team di Yahoo nel 2005: Google lo ha utilizzato per abbinarlo al PageRank.
Il Trust Rank si occupa dell’analisi qualitativa dei backlink, con lo scopo di individuare lo spam e di penalizzarlo. In questo modo il PageRank è diventato più preciso e veritiero.
3 – Hilltop
Hilltop è un importante algoritmo introdotto nel 2003. Si concentra sulla coerenza dei contenuti e sui siti che cercano di ingannare i lettori.
In altre parole, se io scrivo un articolo dal titolo “Le più belle spiagge del Vietnam”, il contenuto deve presentare quanto promesso dal titolo. Se invece l’articolo viene scritto solo per segnalare hotel e ristoranti di zona, dai quali ricevo un compenso, allora il mio articolo verrà penalizzato da Hilltop.
Diversamente da altri algoritmi, Hilltop è attivo ancora oggi.
4 – Panda
Panda è stato rilasciato nel 2011 ed è stato l’algoritmo che ha rivoluzionato il concetto di “Qualità di link”. Fu una dei più importanti upgrade del motore di ricerca che penalizzò fortemente tutta una serie di pratiche che, fino a quel momento, danneggiavano sia Google che gli utenti.
Google Panda fu l’algoritmo che andò a colpire i contenuti duplicati, che avevano fatto la fortuna di tanti siti web. Andò inoltre a penalizzare i siti che sfruttavano gli algoritmi di Google, e lo stesso motore di ricerca, per guadagnare senza badare minimante alla qualità dei propri contenuti.
Leggi anche “Panda Update, cos’è e come funziona l’algoritmo di Google“.
5 – Penguin
Google Penguin arrivò nel 2012 e mise ordine in un’altra delle falle lasciate aperte da PageRank: i backlink.
Come ho scritto in precedenza, i backlink sono un fattore di ranking, ancora oggi, tra i più importanti in assoluto, ma anche tra i più sfruttati dalla Black Hat SEO. Penguin arrivò proprio per intervenire su questo elemento, penalizzando i siti che ricorrevano alle link farm per generare backlink fasulli.
Google Penguin portò una vera e propria rivoluzione nel concetto di “Link Building”, che dal 2012 è cambiato profondamente. Questo algoritmo però non si limitò a questo, andò infatti anche a penalizzare anche la pratica del keyword stuffing.
Leggi anche “Google Penguin: cos’è e come funziona l’algoritmo“.
6 – Hummingbird
La parola chiave è ancora centrale nella SEO: ogni contenuto infatti viene realizzato inserendo in punti “Strategici” la parola chiave di riferimento e le sue correlate. Questa pratica negli anni ha permesso di sviluppare metriche come la keyword density, oggi in disuso, e strategie come il keyword stuffing, oggi penalizzata.
Google ha compreso già da molti anni che premiare un contenuto solo perché contiene una determinata parola chiave è sbagliato, l’intento di ricerca degli utenti, infatti, deve trovare appagamento nei concetti espressi in un contenuto.
In altre parole, io potrei creare un contenuto per rispondere alla domanda “Dove andare in vacanza a ferragosto” senza per questo utilizzare questa precisa query di ricerca.
Per tutto questo è stato creato Hummingbird, l’algoritmo rilasciato nell’agosto del 2013, che premia la qualità dei contenuti. Attraverso un’analisi semantica, infatti, l’algoritmo è in grado di comprendere i concetti che vuole esprimere una qualsiasi pagina web. Hummingbird, inoltre, è stato creato per penalizzare i siti che utilizzano il keyword stuffing come pratica per indicizzare contenuti di bassa qualità.
7 – Pigeon
Google Pigeon è stato rilasciato nel luglio del 2014. Si tratta dell’algoritmo studiato per la “Local SEO” e agisce attraverso la geolocalizzazione come avviene, per esempio, quando cercate un ristorante.
Già solo scrivendo “ristorante” su Google, vi usciranno risultati inerenti la vostra città, o addirittura il quartiere in cui vi trovate. Quando questo non avviene, significa che le attività locali non sono state correttamente segnalate su Google Maps o che avete impostato restrizioni riguardanti la vostra posizione geografica.
8 – RankBrain
Rank Brain ho deciso di inserirlo tra gli algoritmi in quanto lavora con Hummingbird, l’algoritmo principale di google.
Si tratta di uno degli aggiornamenti più recenti(26 ottobre 2015) e importanti rilasciati da Google, reso possibile grazie all’utilizzo di una vera e propria AI (intelligenza artificiale). Lo scopo di RankBrain è migliorare l’analisi delle parole presenti nei contenuti e nelle ricerche, in modo da poter identificare con maggiore precisione l’intento di ricerca degli utenti. il cui obiettivo
Un altro elemento molto importante di RankBrain è che Google lo considera un fattore di ranking, per la precisione uno dei 3 più importanti (dichiarazione in seguito molto ridimensionata da Google -> SEO news: non esistono 3 fattori di ranking più importanti) .
Dalle informazioni raccolte in rete, sembra che RankBrain sia programmato anche per individuare le tecniche Black Hat SEO, pertanto “Non provate a fregarlo”.
Il modo migliore per entrare nelle sue grazie è quello di scrivere contenuti esaustivi, in grado di rispondere a query precise e che tengano in considerazione anche le parole chiave correlate.
Leggi anche “Come funziona RankBrain“.
9 – Possum
Possum rientra nella categoria “Google Update” ma con un ulteriore caratteristica, si tratta infatti di un aggiornamento non confermato. Pertanto su di lui ci sono solo teorie causate dai cambiamenti avvenuti nelle ricerche locali a partire dal 1 settembre 2016.
Secondo quanto hanno riscontrato alcun analisi, dal settembre del 2016 Google sembra aver dato maggiore importanza alle aziende con una sede fisica e, ovviamente, registrata su Google Maps. Sembra inoltre che la posizione di un utente possa ulteriormente inferire sui risultati di ricerca. Il posizionamento nei risultati delle ricerche sembra tener conto della distanza da una determinata destinazione.
In altre parole, se io cerco “Pizza Centocelle”, il principale “Ranking factor” che determinerà i risultati della ricerca sarà la mia distanza dalle varie pizzerie.
10 – Payday Loan e Payday Loan 2.0
Il Payday Loan è stato introdotto il giorno 11 giugno 2013, mentre il Payday Loan 2.0 il 18 maggio 2014.
In generale si tratta di un algoritmo che si concentra sull’individuare e penalizzare i “link spam”, fondamentale per la lotta ai contenuti di bassa qualità.
Google ha rilasciato altri aggiornamenti in tal senso, come per esempio il Penguin 2.0, ma c’è una differenza. Il Penguin Update infatti ha l’obiettivo di punire chi manipola i backlink utilizzando pratiche di link building come l’acquisto di link. Secondo le dichiarazioni rilasciate anche recentemente da Google, il link building deve avvenire in maniera naturale, in caso contrario si rischia di avere penalizzazioni su tutto il sito.
Payday Loan 2.0, invece, si concentra sulle pratiche Black Hat SEO. Esistono infatti programmatori che hakerando altri siti o utilizzando malware riescono ad alterare il numero dei backlink.
Anche il “Panda Update” agisce sui backlink ma il suo compito è di individuare quelli di scarsa qualità o la loro assenza.
11 – Top Heavy Update 1,2 e 3
Il Top Heavy Update è un aggiornamento che si concentra sulla presenza di troppi banner pubblicitari all’interno di una pagina. L’aggiornamento, rilasciato nel gennaio del 2012, sembra essere al suo terzo update, avvenuto nel 2014, anche se non ci sono dati precisi a riguardo.
Si tratta di un aggiornamento molto importante ma sicuramente vago, in quanto non vengono forniti dati precisi su cosa significhi “Troppa pubblicità”.
Leggendo le analisi eseguite in passato, la teoria più seguita sembra essere quella che sostiene che il Top Heavy Update si concentri sull’eccessiva presenza di banner nella parte alta del sito. In particolare sui banner fixed, mentre in vece non si occupa dei Pop Up.
Per non essere penalizzati da questo aggiornamento, che ad ogni modo sembra aver influenzato una percentuale molto bassa di siti, non bisogna caricare troppi banner all’inizio della pagina. Questo perché una pratica del genere rende difficoltosa la lettura, in quanto il caricamento, soprattutto da mobile, diventa più lento.
12 – BERT
Il 25 ottobre 2019 è stato rilasciato BERT, il nuovo e importantissimo aggiornamento dell’algoritmo di Google. Definito tecnicamente “neural network-based technique for natural language processing (NLP) pre-training”, Bert ha portato e porterà grandi cambiamenti nella SEO. Questo aggiornamento, infatti, è stato definito “Rivoluzionario”, al pari, se maggiore, di RankBrain.
Per saperne di più leggi anche:
13 – Google Page Experience Update
Il 20 maggio 2020 è stato rilasciato ufficialmente il “Google Page Experience“, che però sarà operativo solo a giugno 2021.
Si tratta di un importante aggiornamento dell’algoritmo di Google che, in pratica, ha reso la “User experience” un vero e proprio fattore di ranking.
In pratica, Google ha combinato fattori di ranking giù presenti, come:
- Mobile Friendly
- Safe Browsing
- HTTPS
- No Intrusive Interstitials
Con nuovi parametri definiti “Segnali Web Essenziali” (Core Web Vitals):
- Largest Contentful Paint
- First Input Delay
- Cumulative Layout Shift
Per saperne di più, leggi:
14 – Product reviews update (Aprile 2021)
Aprile 2021, Google rilascia un nuovo aggiornamento fondamentale per tutto il settore e-commerce relativo sia alla vendita online di prodotti, sia di servizi.
Questo servizio ha il compito di migliorare il peso per il ranking dato dalle recensioni degli utenti.
L’algoritmo dovrebbe valutare sia il numero di recensioni dei singoli prodotti o servizi, sia il peso di chi effettua la recensione. Infatti, le reviews scritte dagli utenti considerati “Esperti”, o anche “Influencer” di settore, dovrebbero contribuire maggiormente per il ranking rispetto a un utente “Qualsiasi”.
Per saperne di più leggi “Product reviews update: come funziona l’algoritmo per le recensioni“.
15 – Google MUM – Multitask Unified Model 18/5/2021
Il 18 maggio 2021 viene annunciato il nuovo algoritmo Google MUM, ben 1000 volte più potente del precedente Bert. Tra le caratteristiche principali del nuovo algoritmo la sua capacità di essere multimodale e multilanguage.
MUM, infatti, è in grado di reperire informazioni da tipologie diverse di contenuti in diverse lingue.
In poche parole, non cerca risultati solo in for,sto testuale, ma anche immagini e video, cercando risultati anche in lingue diverse da quella impostata nel tuo browser.
Leggi anche “ Google MUM: come funziona l’algoritmo che cambia la SEO”.
I più importanti aggiornamenti di Google dal ’97 ad oggi
Di seguito riporto quelli che ho Google a presentato come “Aggiornamenti” dal ’97 ad oggi.
- Knowledge Graph
- Adwords Shake Up
- Google Fred Update
- Caffeine
- Mobilegeddon
- Google Speed Update
- 1° Agosto Core Update (Medic Update)
- March 2019 Core Update
- June 2019 Core Algorithm Update
- September 2019 Core Update
- January 2020 Core Update
- May 2020 Core Update
- December 2020 Core Update
- Product reviews update
- June 2021 Core update
- Google Spam Algorithm Update
1 – Knowledge Graph
Il knowledge graph è un aggiornamento dell’algoritmo avvenuto nel 2012. Il suo obiettivo era quello di interpretare al meglio “L’intento di ricerca”, superando le ambiguità della lingua e mettendo anche in relazione contenuti con argomentazioni comuni.
Può sembrare un aggiornamento da poco ma vi assicuro che non è così. Si tratta infatti di un aggiornamento che punta a migliorare la qualità e l’attinenza dei risultati del motorie di ricerca. Obiettivi che, ancora oggi, per Google sono più attuali che mai.
In poche parole, il Knowledge Graph punta a capire cosa state cercando quando, per esempio, scrivete su Google “Madonna”, se la cantante o la Vergine Maria, ma non finisce qui. Il Knowledge Graph infatti è anche il sistema che permette la comparsa di un box quando, per esempio, cercate su Google il nome di un regista.
Il Knowledge Graph ha reso ancora più importante realizzare siti e contenuti secondo le regole SEO, in modo da agevolare Google anche nell’individuazione di contenuti correlati.
2 – Adwords Shake Up
Il 23 febbraio 2016 ci fu un importante cambiamento per Google Adwords: vennero eliminati gli annunci nella sidebar di destra del motore di ricerca. Da quel giorno sono presenti 4 annunci in top position, aumentando la concorrenza tra gli inserzionisti ma migliorando la qualità complessiva di tutto il sistema.
Questo aggiornamento ha preso il nome di “Adwords Shake Up” ed è stato determinato da diversi fattori:
- Circa l’80% dei click su google avviene sui risultati organici
- Secondo gli studi sull’eye-tracking, gli utenti tendono ad ignorare la sidebar di destra
- Google ha deciso di uniformare i risultati sul desktop a quelli su mobile
L’obiettivo di Google, visto che i suoi guadagni arrivano per circa il 90% degli annunci pubblicitari, è di aumentare la percentuale di click su annunci sponsorizzati. Questo ovviamente non può non impattare anche sulla SEO.
3 – Google Fred Update
Google Fred Update rientra nella categoria di “Aggiornamenti non confermati”, ed è stato chiamato Fred a seguito di una “Battuta” di Gary Illyes su Twitter.
Conferma o meno, a marzo 2017 è successo qualcosa nella SERP: migliaia di siti sono stati penalizzati e hanno riscontrato un notevole calo nel traffico, inizialmente attribuito a Penguin Update. Si pensava infatti che fossero stati penalizzati i siti con backlink di scarsa qualità.
Dopo poco però, venne sviluppata una nuova teoria.
A seguito dell’elezione del Presidente Trump, il problema delle Fake News esplose fragorosamente, investendo anche Google. Da un’analisi più attenta, infatti, è stato riscontrato che sono i siti con notizie “Meno attendibili” sono stati pesantemente penalizzati.
Anche se non ci sono conferme, ecco cosa non dovete fare all’interno del vostro sito:
- Scrivere Fake News (bufale)
- Copiare i contenuti di altri siti
- Incitare all’odio
- Incitare alla violenza
- Fare una “Falsa” divulgazione scientifica
- Sovra-ottimizzare una pagina
Cosa dovete fare, secondo Fred
Scrivere contenuti esaustivi ed originali, che siano possibilmente comprovati e non frutto di teorie strampalate. Anche scrivere secondo un’italiano corretto è un elemento che potrebbe rientrare negli elementi osservati da Fred.
Ad ogni modo, che Fred esista o no, scrivere contenuti di qualità e non fake news è il miglior consiglio che possiate seguire.
4 – Caffeine
Google Caffeine può essere considerato un algoritmo anche se in realtà è più un aggiornamento del sistema di indicizzazione. Caffeine infatti ha come obiettivo archiviare e catalogare, meglio che in precedenza, le miriade di informazioni che vengono pubblicate online.
Il compito di Caffeine è anche quello di rendere più rapida l’indicizzazione, in passato molto lenta, mentre oggi è incredibilmente più veloce. L’algoritmo infatti presta maggiore attenzione ai contenuti più nuovi, per questo, soprattutto negli ultimi anni, si considera una buona pratica SEO aggiornare continuamente il proprio sito con nuovi contenuti.
Caffeine ha iniziato la sua attività nel 2009 ed è stato ufficializzato nel 2010.
5 – Mobile Friendly Update o Mobilegeddon ( 2015 )
Se avevate un sito già nel 2015, non potete non aver sentito parlare del “Mobilegeddon”. Per i pochi che non lo sanno, si tratta del primo aggiornamento che decise di penalizzare i siti non responsive, facendoli sparire dalle ricerche effettuate su smartphone.
In un certo senso il Mobile Friendly Update è stato il primo passo verso l’affermazione del mobile sul desktop. Le ricerche da mobile ormai hanno superato il 50% in moltissimi settori e il trend di crescita riguarda anche gli acquisti sui siti e-commerce o tramite App.
Il mio consiglio, così come la mia strategia, è di concentrarvi su un design mobile nativo, perché è qui che si sta giocando la vera partita.
6 – Google Speed Update
Il 9 luglio 2018 Google decide di rilasciare lo “Speed Update”, un aggiornamento che ha modificato per sempre il posizionamento dei siti web. La velocità dei siti era da tempo un ranking factor ma prima si limitava solo al desktop. Da luglio 2018, infatti, è diventata rilevante anche per le ricerche da mobile, portando notevoli cambiamenti nella SERP per molte parole chiave.
In breve:
- La velocità è un fattore di ranking
- La velocità è sempre stata un fattore rilevante
- Più è veloce un sito e meglio è
- Non è chiaro cosa intenda Google per “Sito lento”
Meglio un sito veloce o avere contenuti di qualità?
A quanto pare la risposta a questo quesito è abbastanza semplice: la qualità è più importante. In altre parole, se per leggere un buon articolo bisogna aspettare qualche secondo in più, Google non penalizza il sito più lento. A parità di qualità di contenuti invece, la velocità diventa un fattore più rilevante.
Per farvi capire ancora meglio il concetto, pensate ai siti che frequentate di più, quelli che consultate maggiormente, quanto sono veloci? Io per esempio adoro il fantacalcio, ma frequenterei il sito dove gioco anche se ci mettesse più di 12 secondi per caricare ogni pagina.
7 – Medical Update, 1º agosto 2018
Uno tra i più importanti aggiornamenti dell’algoritmo di Google è avvenuto di recente, il 1º agosto 2018.
La sua importanza è dovuta a 2 fattori:
- Ha colpito un enorme numero di siti in tutto il mondo
- Non è possibile individuare uno schema preciso sul suo funzionamento
In oltre 20 anni di attività, ogni “Google Update” era accompagnato da linee guida più o meno precise per ottimizzare il proprio sito, ma in questo caso no.
Infatti, oltre ad aver colpito principalmente i siti che parlano di “Medicina” e i siti “YMYL”, l’unica direttiva chiara è stata quella riguardante la necessità di creare contenuti di qualità.
Un’altra importante considerazione riguarda il nome.
Molti siti di medicina sono stati influenzati da questo aggiornamento, ma non tutti e non solo loro. Pertanto, il nome medic update o medical update non è corretto.
8 – March 2019 Core Update
Il March 2019 Core Update è stato il primo grande aggiornamento dopo il “Medic Update” e, secondo molti SEO expert, è stato rilasciato proprio per rimediare agli errori dell’aggiornamento precedente. L’aggiornamento ha generato una grande volatilità all’interno del motore di ricerca ma non si è trattato di un “Rollback”. Da quanto dichiarato da Google sappiamo anche che:
- Sono stati colpiti principalmente i siti che si occupano di salute e gli “YMYL“
- Non è collegato a Penguin
- Non è stato il più grande aggiornamento mai rilasciato
- Non ci sono relazioni con la “Natural Machine”
Per saperne di più leggi anche:
- Cosa sapere sul March 2019 Core Update tra speculazioni e fatti
- March 2019 Core Update: l’aggiornamento di Google del 12 Marzo
9 – June 2019 Core Algorithm Update
Il June 2019 Core Algorithm Update segna sue 2 novità:
- Da oggi sarà Google a dare ufficialmente un nome agli aggiornamenti maggiori (Core update)
- Da oggi Google segnalerà tempestivamente il rilascio di un Core Update
Sembra poco ma non lo è. Spesso infatti in rete si rincorrono informazioni sugli aggiornamenti dell’algoritmo di Google che, se errate, possono anche creare problemi per la SEO. Per esempio, si può credere di esser stati penalizzati da un nuovo aggiornamento quando, invece, non è stato neanche rilasciato.
In generale, l’aggiornamento di giugno non ha fatto altro che seguire la linea dell’aggiornamento di marzo, continuando a prestare attenzione su Black Hat SEO e Link Building.
Per saperne di più leggi anche “Rilasciato “June 2019 Core Algorithm Update”: cosa fare?“.
10 – Google September 2019 Core Update
Il Google September 2019 Core Update è certamente importante ma è stato definito più piccolo (smaller) da Danny Sullivan. Non ha avuto grande eco nell’universo SEO, ma ha comunque provato cambiamenti all’interno della SERP.
Per saperne di più leggi anche “Rilasciato “Google September 2019 Core Update: cosa devi sapere“.
11 – January 2020 Core Update
Un nuovo importante aggiornamento rilasciato da Google.
Per saperne di più leggi anche “January 2020 Core Update per l’algoritmo di Google: la guida“.
12 – May 2020 Core Update
Il Google May 2020 Core Update è stato rilasciato il 4 maggio 2020 e ha impiegato circa 2 settimane per essere pienamente operativo.
Anche in questo caso si è trattato di un aggiornamento “Generale” che non è andato a colpire un particolare aspetto del sito o della ricerca su Google.
13 – December 2020 Core Update
Passato il Black Friday e il Cyber Monday, Google ha deciso di rilasciare l’ultimo importante aggiornamento dell’anno, il December 2020 Core Update.
Rilasciato il 3 dicembre, ha impiegato un paio di settimane per propagarsi il tutto il mondo, provocando non poche scosse a molte SERP.
Non si tratta di un aggiornamento che riguarda un determinato elemento, ma ancora una volta abbiamo a che fare con un “Aggiornamento generale” dell’algoritmo di Google. Pertanto non ci sono particolari operazioni da seguire o particolari elementi da ottimizzare, si raccomanda solo di seguire le linee guida indicate da Google già diversi messi fa.
Per saperne di più, leggi anche “Google December 2020 Core Update: come affrontare l’aggiornamento“.
14 – Product reviews update (Aprile 2021)
Il giorno 8 aprile 2021 Google annuncia un nuovo e importantissimo aggiornamento, che riguarderà le recensioni dei prodotti.
Molto probabilmente, al fine di rendere più sicuro il settore e-commerce, Google ha deciso di dotarsi di nuovi strumenti per verificare la veridicità di tanti siti che si occupano di recensire prodotti, fornendo linee guida e strumenti dedicati.
Per saperne di più, leggi il mio post “Product reviews update: come funziona l’algoritmo per le recensioni“.
15 – Google June 2021 Core Update: cosa c’è da sapere
Un aggiornamento rilasciato da Google il 2 giugno 2021 e completamente implementato il 12 giugno.
Ha portato notevoli fluttuazioni nella SERP ma si tratta comunque di un aggiornamento generale e non rivolto a un particolare tipo di siti o a un particolare aspetto della ricerca.
La vera particolarità del Google June 2021 Core Update è che si tratta di un aggiornamento in due parti, una a giugno e una a luglio.
Google ha anche precisato che eventuali cambiamenti nel ranking, così come la mancanza, sono solo temporanei, e che bisognerà aspettare la piena implementazione del Google July 2021 Core Update.
Leggi anche “Google June 2021 Core Update: cosa c’è da sapere“.
16 – Google Spam Algorithm Update (23 giugno 2021)
Il Google Spam Algorithm Update viene rilasciato il 23 giugno ed è un nuovo aggiornamento creato per combattere lo spam, il phishing e i siti hackerati.
Questo aggiornamento danneggerà solo il ranking di siti che non operano correttamente.
Leggi anche “Google lancia il nuovo aggiornamento dell’algoritmo antispam“.
Che cos’è il “Google algorithm”
Prima di andare oltre è doveroso fare una precisazione. Google ha da sempre basato tutta la sua fortuna sul suo algoritmo, pertanto non sapremo mai veramente di cosa si tratta.
Al momento ci si più basare solo sulle analisi dei SEO specialist e dalle scarne dichiarazioni rilasciate dai portavoce di Google.
Quello che sappiamo è che nel recente passato il motore di ricerca era “Governato” da più algoritmi, mentre oggi esiste un algoritmo principale nel quale sono stati racchiusi gli altri.
Questo è un dato abbastanza certo anche se, a quanto pare, esistono anche degli algoritmi “Indipendenti”, separati dal “Principale”, oltre ai nuovi che Google rilascia periodicamente. Senza contare, ovviamente, gli aggiornamenti di quelli già esistenti.
Tralasciando poi tutto quello che potrete trovare su Wikipedia, dovete pensare all’algoritmo di Google come ad una AI (Intelligenza artificiale), programmata per apprende e interpretare i vari “Intenti di ricerca” degli utenti.
Una sorta di software iper-sofisticato che, oltre ad essere costantemente aggiornato dai programmatori, è in grado di “Aggiornarsi da solo”.
Come funziona l’algoritmo di Google
Il funzionamento è in realtà un grande mistero ma, al di là di quello che troverete all’interno delle linee guida ufficiali di Google, ecco delle informazioni in più che potrebbero esservi utili.
Ogni volta che effettuate una ricerca, l’algoritmo di Google vi fornisce una risposta analizzando milioni di siti web. L’analisi si basa su diversi fattori detti “Ranking Signal”, alcuni interni al sito (SEO on page), alcuni esterni (SEO off page).
Interpretare, o meglio ottimizzare, un sito web affinché rispetti tutti questi segnali è il lavoro del SEO specialist, ovvero il mio lavoro.
Se avete bisogno di maggiori informazioni, potete richiedere una consulenza SEO.
Perché gli algoritmi di Google sono così importanti
Studiare gli aggiornamenti dei vari algoritmi di Google, sia vecchi che nuovi, vi permette di elaborare sempre nuove strategie per portare il vostro sito in prima pagina sui motori.
Google infatti è in continua evoluzione e solo attraverso uno studio costante dei suoi algoritmi è possibile realizzare efficaci strategie SEO.
Fattori di Ranking
Sappiamo che l’algoritmo analizza quelli che vengono chiamati “Ranking factor” (fattori di ranking può essere una traduzione), che sono circa 200 e che si divino in “Online” e “Offline”. Ufficialmente hanno tutti la stessa importanza ma, all’atto pratico, ritengo che si possa impostare una sorta di gerarchia.
L’algoritmo analizza questi fattori di ranking muovendosi come una “AI”, intelligenza artificiale, che imita il comportamento umano al fine di comprendere quali link siano di maggiore qualità rispetto ad altri.
Considerando la “Qualità” come un ranking factor”, non potremmo fare a meno di indicarla come il più importante.
Consulenza SEO
A seguito di un aggiornamento da parte di Google del suo algoritmo, molti siti in genere perdono traffico: un danno non da poco. Se anche voi vi trovate in questa situazione, potete richiedere una consulenza SEO per capire come affrontare al meglio il problema.
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