Al termine della prima campagna elettorale di Obama, il mondo del marketing si è reso conto che i social media potevano giocare un ruolo fondamentale nella comunicazione politica.
Da quel momento, i politici più attenti al cambiamento si sono rivolti ai guru del settore per veicolare il proprio messaggio in rete.
Dopo l’elezione di Trump poi, i giornalisti più distratti, così come molte “Autorità competenti”, si sono accorte che le persone condividono, anche inconsapevolmente, i propri dati in rete, e non c’è alcun controllo sulla diffusione di fake news che spesso influenzano il giudizio degli indecisi.
Il ruolo dei social network in una campagna elettorale
Come può un comitato elettorale usare Facebook per conoscere gli interessi del proprio target?
Facebook non mi permette di sapere se te che stai leggendo il mio articolo voti per Lega o per Partito democratico, ma mi permette di conoscere molte informazioni sull’elettorato in generale.
Prendiamo per esempio gli utenti di Facebook interessati a Matteo Salvini. Usando uno strumento gratuito e accessibile a chiunque, Audience Insight, posso avere molti dati sui suoi followers.
Utilizzando questo strumento, ho potuto vedere che il i followers di Matteo Salvini:
- sono più uomini che donne
- Sono prevalentemente di età tra i 35-54 anni
- +50% sono sposati
- +50% è laureato
Posso inoltre vedere che tra le pagine più seguite tra i suoi followers ci sono:
- Dimissioni e tutti a casa
- Silenzi e falsità della stampa italiana
- W il M5S
Ovviamente questi dati non sono precisi al 100%, ma sono lo stesso molto utili. Prima di andare oltre per, per farti comprendere meglio di cosa sto parlando, ti mostro lo stesso tipo di analisi svolta però sugli utenti interessati a Matteo Renzi.
Se i dati demografici non sono poi così diversi, gli interessi invece lo sono. Un elemento molto curioso è che entrambi i gruppi di utenti abbiano tra gli interessi Gianluigi Paragone.
Quest’analisi mostra invece non solo che è possibile analizzare i simpatizzanti di un leader politico, ma anche che è possibile creare una campagna mirata a un preciso target. In altre parole, i politici possono creare una campagna pubblicitaria impostando u pubblico con precisi interessi, sia vicini alla propria corrente che opposti, a seconda del tipo di contenuto che vogliono diffondere.
Andiamo quindi oltre e iniziamo a parlare di contenuti, o meglio, di parole e hashtag.
I contenuti della politica nell’era digitale
I social network oggi danno un grande potere a chi vuole diffondere un messaggio, sia in positivo che in negativo, ma troppo spesso a mio parere ci si sofferma sul mezzo, senza invece pensare anche al messaggio. Gli argomenti dei politici, infatti, non sono scelti a caso, ma in base a precise ricerche: cosa vogliono gli italiani? Cosa interessa agli italiani?
Una volta individuato il messaggio, lo si inizia a diffondere con insistenza, e anche questo possiamo vederlo.
Utilizzando Social Bearing, un Twitter Tool per l’analisi dei profili, è possibile individuare le parole chiave e le hashtag più utilizzate da un profilo, ecco un paio di esempi.
Dall’utilizzo di determinate parole chiave e hashtag è possibile capire molto della strategia utilizzata da un leader politico: questi dati sono utilissimi per chi si occupa di comunicazione politica.
Quindi abbiamo scoperto che è possibile identificare gli interessi di un determinato target, e che è possibile individuare le parole e le hashtag più utilizzate da un leader politico. Ma che connessione c’è tra queste 2 cose?
Evidentemente manca un tassello molto importante, quello che rimanda al titolo dell’articolo, ovvero la SEO e le parole chiave.
Come individuare le parole chiave più cercate
Chi si occupa di SEO sa perfettamente che esistono strumenti per individuare i volumi di ricerca di una parola chiave, Inoltre, grazie a strumenti come Google Trends, è possibile individuare anche gli argomenti più discussi in rete.
Ma procediamo per gradi.
Questi sono i volumi di ricerca medi mensili di alcune parole chiave, ovviamente sono numeri orientativi ma possono rendere l’idea di quello che dico. Nell’aprile del 2019, la parola “Reddito di cittadinanza” presentava un volume medio intorno alle 800.000 ricerche mensili, ceso a 300 mila a settembre 2019, mentre nello stesso mese, “Quota 100” sfiorava le 400.000 ricerche.
Grazie allo strumento di pianificazione delle parole chiave, chi si occupa di comunicazione politica può individuare le parole più cercate dagli italiani, anche su base locale, e creare contenuti ad hoc.
Google Trends, invece, permette di individuare i trend del momento, fornisce informazioni sulle parole chiave in crescita e mostra anche un prospetto dell’andamento delle ricerche nel corso degli anni.
Conclusioni
Ogni nella comunicazione politica si presta molta attenzione ai social, ignorando però un concetto importante: internet è un luogo dove vengono condivisi contenuti, e sono proprio i contenuti a rendere efficaci una campagna su Facebook e non il contrario.
Per esempio, quando vedi un meme divertente su un personaggio politico, ti fai una risata e lo condividi con i tuoi amici, ignorando che, spesso, quel meme fa parte di un preciso disegno politico atto a minare la credibilità del rivale. Purtroppo, quello che sembra, è che la forma sia importante del contenuto, e spesso è così, come dimostra la facilità con cui vengono diffuse le fake news.
In questo contesto, tanto complesso quanto ignorato dalla maggior parte delle persone, compresi gli addetti ai lavoro, la SEO sta giocando un ruolo di primo piano nella ricerca di parole chiave e hashtag, al pari dei social network, che invece vengono utilizzati per diffondere contenuti e raggiungere un target bene definito.
La SEO acquisterà sempre più importanza nei prossimi mesi nella creazione dei contenuti, soprattutto adesso che le persone sono bloccate a casa ad effettuare ricerche online, e che i politici non possono organizzare comizi.
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