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SEO KPI per il 2022: quali sono i più importanti

Misurare le performance di una campagna SEO è fondamentale per comprendere quanto una strategia sia stata efficace, e i KPI (Indicatori chiave di prestazione) per la SEO servono proprio a questo.

Individuare i SEO KPI però, può non essere semplice, per questo ho deciso di scrivere uno articolo dove elencare i principali e i più utilizzati.

I SEO KPI li ho suddivisi un 4 macro-aree

Traffico Organico

Quante persone visitano il tuo sito?

Fanno riferimento a questa macro-area le SEO KPIs che si limitano a quantificare il traffico di un sito web con l’obiettivo di evidenziarne gli elementi più rilevanti, come per esempio il numero di pagine per sessione o il traffico da smartphone.

Per analizzare i KPI di questa macro-area, è sufficiente l’utilizzo di Google Analytics.

Numero di Utenti e Sessioni

Utenti e sessioni, generate dal traffico organico, sono i primi parametri da tenere in considerazione.

L’analisi di utenti e sessioni può essere poi ulteriormente raffinata prendendo in esame anche altri parametri, come:

  • Tempo medio sulla pagina
  • Visualizzazione di pagina
  • Visualizzazioni di pagina uniche

Utenti e sessioni (organiche) possono essere monitorate da Google Analytics o da altri SEO tools a pagamento.

Leggi anche “I migliori SEO Tools gratuiti“.

Traffico organico da Smartphone

Generalmente, il traffico da mobile si aggira sempre tra 60% e l’80%). Inoltre, tieni presente che, grazie al “Mobile First Index”, l’ottimizzazione per smartphone e tablet è considerata uno dei principali fattori di ranking.

Se il traffico organico del tuo sito proveniente da smartphone e tablet è complessivamente al di sotto del 50%, vuoi dire che c’è qualcosa che non va.

Considerando il mercato e il funzionamento dell’algoritmo di Google, il traffico organico da smartphone è un indicatore chiave di prestazione molto utile.

Numero di pagine che portano traffico organico

Con il passare degli anni, può succedere che le pagine più datate portino sempre meno traffico, sia per ragioni legate al crawl budget, sia perché il contenuto è ormai superato.

In questo caso bisogna decidere se:

  • non aggiornare più la pagina
  • Aggiornare la pagina
  • Impostare un redirect 301

In altre parole, se un sito ha 500 pagine, ma solo 50 portano un traffico rilevante, vuol dire che stai sbagliando qualcosa, quindi non sottovalutate questo KPI.

Traffico diretto (Brand Awareness)

Il traffico diretto, ovvero quello proveniente da utenti che già conoscono il tuo brand, è un KPI importantissimo, perché permette di valutare la crescita della popolarità.

Per monitorare questo KPI basterà andare su Google Analytics, cliccare su acquisizione -> panoramica -> direct.

Pagine di uscita

Le “Pagine di uscita” possono essere considerate come un KPI negativo, ma non è sempre così.

Quando un utente abbandona il tuo sito, non è detto che abbia avuto un’esperienza negativa, la vera domanda che dovresti porti, invece, è se ha convertito o no.

Se una pagina ha un’alta percentuale di uscita, e non è una thank you page, allora vuol dire che stai perdendo un’importante occasione di monetizzazione.

Un modo semplice per porre rimedio rapidamente, è creare una CTA (call to action) dedicata, inserendo un banner o un pop-up.

Per individuare le “Pagine di uscita” devi andare su Google Analytics, alla voce “Comportamento” -> contenuti del sito -> pagine di uscita.

Il link building, quello vero e di qualità, rientra nelle strategie SEO e Content Marketing, pertanto anche nei SEO KPI.

Per analizzare il traffico proveniente da questa strategia si possono utilizzare diversi strumenti, primo tra tutti, come sempre, Google Analytics alla voce Referral.

Qui, oltre a trovare motori di ricerca e metamotori, troverai anche siti web dove sono posizionati i tuoi link.

Per monitorare e identificare i backlink, soprattutto quelli malevoli, puoi utilizzare Search Console e SEO tools a pagamento come SEMrush.

Ti ricordo inoltre che il numero dei backlinks é fattore di ranking, uno tra i 3 più importanti.

Posizionamento (Search Ranking)

In questa sezione troverai i principali KPI da utilizzare per monitorare il posizionamento del tuo sito web.

Se per l’analisi del traffico organico ho indicato Analytics come principale strumento di analisi, per questi SEO KPIs dovrai usare principalmente Search Console.

Click totali (organici)

Si tratta di un parametro semplice e immediato da monitorare, ma anche uno dei più importanti.

Lo puoi trovare su Search Console, all’interno della sezione “Rendimento”, e mostra le performance risalenti anche agli ultimi 16 mesi.

Questo parametro permette di visualizzare subito le parole chiave che portano più traffico al sito.

Impressioni totali

Ogni volta che un tuo link compare nella SERP, ottieni una visualizzazione o “Impression”.

Si tratta di un SEO KPI molto importante perché misura, in pratica, il tuo potenziale di crescita.

Comparire nella SERP per una determinata parola chiave è un buon risultato, ma se il tuo link non viene cliccato, o non viene cliccato abbastanza, vuol dire che c’è qualcosa che non va.

Anche l’aumento o la diminuzione del numero complessivo di impressioni, e le relative parole chiave, è un SEO KPI da tenere sotto controllo.

Organic CTR

Il CTR è un valore che indica la percentuale di impressioni, nella SERP, che hanno portato a un click. Non riguarda però solo la SEO, è utilizzato anche per l’analisi delle campagne PPC ed è da sempre un KPI molto importante.

Il monitoraggio di questo CTR ti permetterà di comprende soprattutto come migliorare il tuo snippet (title + description + url).

Transational Intent Keywords

Le “Transational Intent Keywords” sono le parole chiave che hanno come intento di ricerca l’acquisto di un prodotto o di un servizio.

Leggi anche “Che cos’è il search intent per la SEO?”.

Monitorare queste parole chiave, e il loro ranking, è un SEO KPI che ti aiuterà a scegliere quali ottimizzare.

Position tracking

Più che un KPI, è una tipologia di analisi che consiste nel monitoraggio del posizionamento di determinate parole chiave nel tempo.

SEO Tools come SERP Watch, SEOZOOM, SEMrush o SEranking (solo per nominarne alcuni), ti permettono di effettuare questo tipo di analisi/monitoraggio con estrema semplicità.

Se però non puoi permetterti di pagare la sottoscrizione a uno dei piani offerti dalle tante aziende produttrici di software, ti basterà inserire i dati sul posizionamento, disponibili su Search Console, all’interno di un file excel.

Il “Featured snippet” è un argomento che genera sempre molto dibattito: non tutti infatti ritengono che essere nella “Posizione in evidenza” comporti un aumento del traffico.

Basandomi sulla mia esperienza, posso dire che quando ho raggiunto il “Featured snippet” ho anche aumentato il traffico, per questo consiglio di monitorare il numero di parole chiave con cui raggiungi questo traguardo.

Conversioni (Vendite e Lead)

Traffico e posizionamento sono importanti, ma se poi non si vende, è tutta fatica sprecata.

Per questo le conversioni e i leads organici devono essere un SEO KPI da monitorare: solo così potrai sapere quanto effettivamente stai guadagnando con la SEO.

Il tracciamento di questi KPI avviene in genere utilizzando lo strumento “Obiettivi” di Google Analytics o un CRM.

Lead da traffico organico

Il lead non è un acquisto, è un “Interessamento” a un prodotto o a un servizio che genera un contatto commerciale. Può essere la richiesta di un preventivo, la richiesta di essere contattati o anche la sottoscrizione a una newsletter.

In generale, un lead è una sorta di “Contatto acquisito”, ovvero l’acquisizione dei dati di un potenziale cliente (buyer persona).

Il numero dei lead ottenuti organicamente è un SEO KPI, ed è fondamentale per misurare l’efficacia di una strategia SEO.

Conversioni e “Conversion rate” da traffico organico

Con il termine “Conversioni”, nel marketing, si intende in genere un’acquisto avvenuto all’interno di un sito e-commerce o a seguito di un lead.

Il termine “Conversione” è molto utilizzato per ottimizzare le campagne PPC su Facebook Ads e Google Ads, ma anche la SEO può generare conversioni, per questo viene considerata un “SEO KPI”.

ROI

ROI significa “Return of investment” ed è un indicatore che riguarda qualsiasi campagna web marketing.

Siccome la SEO comporta investimenti spesso anche ingenti, inserire il ROI trai KPI è fondamentale per comprendere quanto guadagno stia generando una strategia.

Prestazioni (Technical SEO)

Oltre a indicatori di tipo “Quantitativo”, riferiti per esempio al numero di conversioni, lead o a quanti utenti visitano un determinato sito, esistono anche SEO KPI che vanno a monitorare elementi più tecnici del proprio sito web.

Page Speed

La “Page Speed” è uno trai più importanti fattori di ranking, ed è in grado di influenzare anche il traffico da dispositivo mobile.

Pertanto, un parametro così importante, soprattutto per il posizionamento sui motori di ricerca, non può non rientrare nella mia lista di SEO KPI.

Per analizzare il tempo di caricamento di una pagina web esistono diversi strumenti, tra cui GTMetrix e Google Page Speed Insights.

Bounce Rate (Frequenza di Rimbalzo)

La frequenza di rimbalzo è un parametro molto particolare, difficile da interpretare, ma che non può essere escluso dal mio elenco di SEO KPI.

In generale, la frequenza di rimbalzo più è bassa e meglio è, ma devi tenere in considerazione anche altri elementi, come per esempio il tempo medio trascorso all’interno di una pagina.

Conclusioni: come scegliere i propri SEO KPIs?

Come linea di principio, “Non complicarti la vita”.

Se sei all’inizio del tuo progetto, puoi monitorate pochi elementi, come per esempio utenti e sessioni, ma devi anche impostare il position tracking.

L’analisi dei SEO KPI è fondamentale per la crescita del tuo business, e più crescerà, più ne avrai bisogno, ma puoi andare per gradi.

Analizzare i dati è importante, ma se non hai ben chiaro il significato di quei dati, rischi di commettere errori.

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