28 aprile 2020, 11,8 milioni di ricerche analizzate con l’obiettivo di individuare una correlazione tra i “Fattori di ranking” e il posizionamento nella SERP. Una ricerca imponente realizzata da Backinko in collaborazione con Ahrefs.
Per la ricerca è parte integrante della SEO, ma non è un gioco di parole per indicare motori o parole chiave. Per essere un SEO expert, infatti, ritengo che bisogna dividersi tra lo studio costante e l’applicazione di quanto appreso, ovvero tra la teoria e l’esperienza diretta sul campo.
Proprio mentre ero immerso nei miei studi, un paio di giorni fa, mi sono imbattuto in un’interessante articolo di Brian Dean su Backlinko.
Nell’articolo è riportato uno studio che ha preso in esame 11,8 milioni di ricerche su Google, con l’intento di individuare i veri Fattori di ranking che hanno contribuito a portare in prima pagina i risultati presenti.
Quanto appreso nella ricerca lo ritengo molto utile, per questo ho pensato di condividerlo con i lettori del mio blog.
I risultati della ricerca, in breve
1 – I link con una maggiore “Authority” (misurata con Ahrefs Domain Rating) si posizionano più in alto nella SERP.
2 – Il numero di backlink incide sul posizionamento. Le pagine in prima posizione hanno in media 3.8 volte più link rispetto alle pagine in posizione tra la 2 e la 10.
3 – I contenuti “Qualitativamente superiori” (valutati con Clearscope), che trattano l’argomento in profondità, performano meglio.
4 – Non è stata individuata correlazione tra page speed e prima pagina nella SERP.
5 – Per quanto riguarda il backlink, esiste una correlazione anche tra il numero di domini che forniscono un link e la prima pagina su Google.
6 – Pressoché tutti i “Title” presi in esame, presentano parzialmente o interamente la parola chiave oggetto della ricerca. Tuttavia, nella ricerca è stato dichiarato che non esiste alcuna correlazione tra le la presenza della parola chiave nel tag title e le posizioni più alte nella SERP.
7 – Il “Page Authority” invece, misurato utilizzando Ahrefs URL Rating, sembra che influisca poco il risultato della SERP
8 – In media, i risultati in prima pagina contengono 1447 parole.
9 – Dall’analisi è stato rilevato che il peso della pagina non ha alcuna correlazione con la prima pagina. In altre parole, anche le pagine più pesanti possono raggiungere le posizioni più alte della SERP.
10 – In alcuni casi, il motore di ricerca ha privilegiato le pagine con una url più corta
11 – Da quanto emerso dall’analisi, l’utilizzo di “Schema markup” non ha favorito il posizionamento delle pagine all’interno del motore di ricerca.
12 – I siti web con un tempo medio di visualizzazione superiore alla media, tendono a posizionarsi più in alto nella SERP.
Questo è quanto emerso, in breve, dalla ricerca.
Se vuoi saperne di più, devi proseguire nella lettura e, oltre a trovare l’analisi dei vari fattori di ranking presi in esame, potrai anche leggere il mio personale commento.
I domini più autorevoli tendono a posizionarsi più in alto nella SERP
Utilizzando Ahrefs Domain Rating (vedi grafico di seguito) si nota come i siti in prima pagina siano sempre molto autorevoli
Un altro elemento interessante messo in evidenza dalla ricerca è che più contenuti di un dominio finiscono in prima pagina, più tende ad aumentare l’autorevolezza di un sito.
Google non misura l’autorevolezza del tuo sito
A questo punto bisogna fare una precisazione. Come riportato in un mio precedente articolo “Google non misura l’autorevolezza del tuo sito (Domain Authority)”.
Questo significa che Google non conferisce un voto a un sito, anche se il concetto di “Domain Authority” rimane.
Per farla brava, la “Domain Authority” è stabilita da una serie di SEO KPI che software come Ahrefs vanno ad esaminare. I dati generati dai vari KPI, sono in realtà dovuti al comportamento delle persone. In conclusione, siamo proprio noi a stabilire se un sito sia autorevole o no.
Le pagine con più Backlink sono più in alto nella SERP
L’analisi ha dimostrato come la maggior parte delle pagine comparse nella SERP abbiano pochi backlink, moltissime sono ferme a zero.
Un altro dato molto interessante è che, mediamente, il risultato in prima posizione ha mediamente 3,8 volte più link dei risultati nelle posizioni tra 2 e 10 (escludendo le pagine con zero backlink).
Che i backlink siano un fattore di ranking è un dato di fatto, il problema è che sono uno dei valori più semplici da alterare con le strategie black hat SEO.
Per questo resta prioritario concentrarsi sulla qualità di un testo, il più importante fattore di ranking.
Per quanto riguarda invece l’aumento dei propri backlink, e il link building in generale, vi ricordo che acquistare link da altri siti resta una pratica vietata.
Che poi lo facciano moltissimi siti, SEO expert e agenzie, è tutta un’altra storia.
I contenuti più completi e approfonditi sono premiati da Google
Utilizzando clearscope.io, la ricerca dimostra come in prima pagina, nella SERP, siano presenti i contenuti più completi e accurati.
Questo risultato va a confermare ulteriormente l’importanza della “Qualità” di un testo, ma come possiamo misurarla senza utilizzare un software?
A costo di sembrare jurassico, per ora mi rifiuto di accettare che sia un software a stabilire la qualità di un mio contenuto, anche se l’obiettivo del mio lavoro è entrare nelle grazie dell’algoritmo di Google.
Come creare un contenuto di qualità, in breve
1 – Documentati sull’argomento: diventa un “Esperto”
2 – Analizza la concorrenza
3 – Individua l’intento di ricerca
Prometto di creare un contenuto più approfondito in futuro.
Page speed non è un fattore di ranking
Questa parte dell’analisi è tra i più controversi.
Per prima cosa, l’autore dell’articolo precisa che l’a “Velocità media di caricamento” è stata calcolata per i domini (circa 1 milione) e non sulla singola pagina.
Sulla base di questi dati, non è stata individuata una correlazione tra page speed e ranking.
Proseguendo nella lettura, l’autore si sofferma sulle dichiarazioni di Google in merito al “Page Speed” come fattore di ranking. Se si effettua un’analisi più approfondita sull’argomento, infatti, si scopre che Google precisa di penalizzare solo i siti la cui “Lentezza” pregiudichi la “User experience”.
Sempre nello stesso paragrafo, però, viene mostrato come le pagine in Top 10 abbiamo una page speed media di 1,65 secondi.
Quanto è importante avere un sito web veloce?
Personalmente, non ho trovato molto chiaro questo punto dell’analisi, ma ecco cosa devi sapere.
- Avere un sito web veloce è fondamentale
- Una pagine veloce ha più probabilità di raggiungere la prima pagina su Google
- Non è il sito più veloce quello che si posiziona meglio
Meglio avere più Backlink da domini diversi
Una domanda molto comune in ambito SEO è se sia più efficace, per posizionarsi in prima pagina sui motori di ricerca, avere 10 backlink dallo stesso dominio, o 10 backlink da 10 domini diversi?
La ricerca conferma la teoria che è meglio avere backlink da siti diversi.
Inoltre, sempre dall’analisi dei dati, le pagine in prima posizione presentano 3,2 volte più “Referring Domains” rispetto alle posizioni da 2 a 10.
Molti Title Tag presentano la parola chiave precisa o parzialmente
Inserire la parola chiave di riferimento all’interno del Tag Title è una delle regole SEO più comuni, pertanto si è soliti considerare questa pratica come un fattore di ranking.
Visionando l’analisi, viene mostrato come la maggior parte dei title presi in esame contenga una percentuale tra il 65% e l’85% della parola chiave di riferimento.
Nonostante questo dato sia molto importante, la ricerca sostiene che non sia una vera correlazione tra questa tecnica SEO on-page e le posizioni più alte della SERP.
Creare un titolo netto con “Parola chiave” può essere sufficiente per raggiungere la prima pagina, ma non abbastanza per raggiungere le top 3 (ovviamente non è sempre così).
Questo avviene perché i title non devo solo annunciare un contenuto, devono anche stimolare l’engagement, e per farlo possono essere necessarie altre parole.
Se la parola chiave è “Cosa vedere a Milano”, alcuni titoli in prima pagina saranno “10 luoghi da visitare a Milano”, o “Cosa vedere a Milano: le attrazioni più belle”.
A volte un title serve anche per attirare un particolare tipo di buyer persona, per questo vengono utilizzate espressioni come “guida per principianti”, “Guida di viaggio”, “da zero” e così via.
I contenuti in prima pagina hanno mediamente 1,447
Questo paragrafo risponde a una delle domande più comuni: quante parole deve avere un contenuto per raggiungere la prima pagina?
In generale, la lunghezza di una pagina non è considerato un fattore di ranking, anche se più studi hanno dimostrato che un contenuto in prima pagina, in genere, è lungo almeno tra le 1000 e 2000 parole.
La verità è che il numero di parole necessario per raggiungere la prima pagina può variare a seconda della situazione. Una pagina con 500 parole può raggiugnere la prima posizione sul motore di ricerca se scritta in maniera completa ed esaustiva, ma il modo migliore che hai per capire quanto devi scrivere, è confrontando i risultati presenti nella SERP.
Ad ogni modo, dalla ricerca è emerso che i risultati in prima pagina presentano una media di 1447 parole.
Il peso medio di una pagina non è un fattore di ranking
Anche questo risultato è piuttosto curioso, i quanto il peso maggiore di una pagina incide sul crawl budget. Ad ogni modo, dai dati riportati, non sembra esserci alcuna correlazione tra il peso di una pagina e il suo posizionamento nella SERP.
Se questo risultato è corretto, il motivo potrebbe essere legato al fatto che quando un contenuto è straordinario, non importa il peso o il tempo di caricamento.
Schema Markup non è un fattore di ranking
Molti SEO expert ritengono che l’implementazione degli schema markup sia un vero e proprio fattore di ranking, la ricerca invece sostiene proprio il contrario.
Analizzando la questione razionalmente, l’implementazione di schema, per quanto facile, non è un lavoro che possa svolgere chiunque, serve un SEO expert. Pertanto non è pensabile che Google penalizzi un contenuto solo perché non è stato ottimizzato da un professionista.
Detto ciò, posso dire che anche io inserisco markup all’interno dei siti che gestisco, anche se non in tutti, e che ho riscontrato dei benefici in questa pratica.
Inoltre, bisogna tener presente che, al momento, si ritiene che esista una correlazione tra i risultati di una ricerca vocale e l’utilizzo di markup.
Tempo medio sul sito
Utilizzando Alexa, è stato individuato il tempo medio giornaliero di un sito correlato ai risultati in prima pagina. Il risultato è 2,5 minuti (150 secondi).
Questo dato va preso così com’è, infatti Google non ritiene che sia un fattore di ranking, così come non ritiene che lo sia la frequenza di rimbalzo.
Quello che però è abbastanza probabile, come riportato nella ricerca, è che un contenuto di qualità mantenga gli utenti per più tempo sul sito: e la qualità è un fattore di ranking.
Conclusioni
Quando si parla di “Fattori di Ranking”, ognuno vuole dire la sua. Da un lato c’è Google, che condivide poche informazioni a riguardo, da un lato i SEO expert, che ne condividono anche troppe.
Quello che realmente emerge da questa ricerca è che, in genere, solo un contenuto di qualità può raggiungere la prima pagina su Google.
Se vuoi raggiungere la prima pagina, concentrati per prima cosa sulla realizzazione di un contenuto di qualità, ma non sottovalutare quanto riportato anche in questa analisi.
Se volete leggere l’articolo originale -> WE ANALYZED 11.8 MILLION GOOGLE SEARCH RESULTS – Here’s What We Learned About SEO