segnali web essenziali

Cosa sono i Segnali Web Essenziali?

I Segnali Web Essenziali (Core Web Vitals) sono un rapporto di Google utilizzato per valutare la prestazione di una pagina web secondo determinate metriche:

  • LCP (Largest Contentful Paint)
  • FID (First Input Delay)
  • CLS (Cumulative Layout Shift)

Le metriche appena indicate analizzano quelli che sono gli aspetti fondamentali della user experience, ovvero:

  • Caricamento
  • Interattività
  • Stabilità

Da giugno 2021, in ambito SEO, i segnali web essenziali sono considerati un fattore di ranking monitorati dal l’algoritmo di Google Page Experience Update.

Da fine maggio 2020, è possibile misurare i core web vitals (segnali web essenziali) del proprio sito semplicemente consultando Google Search Console.

Da agosto 2021 i segnali web essenziali hanno raggiunto la piena operatività.

Essendo metriche in grado di influenzare la SEO, ho ritenuto opportuno creare una “Guida SEO” che possa aiutare anche i meno esperti e i principianti.

LCP – visualizzazione dell’elemento più grande

Per LCP si intende “Largest Contentful Paint”, ovvero “Quanto impiega la pagina web a caricare il suo elemento più grande.

Questo segnale web essenziale era già tenuto in considerazione da vari software, solo che in forma diversa, com per esempio “FMP – First Meaningful Paint” in Google Lighthouse.

Si tratta pertanto di un segnale molto importante che incide direttamente sulla user experience.

Per quanto riguarda la “Largest Contentful Paint” o LCP, Google ha anche indicato i parametri entro i quali il tempo di caricamento è considerato buono.

lcp

  • Buono: entro i 2.5 secondi
  • Da migliorare: tra i 2.6 e i 4 secondi
  • Scarso: sopra i 4 secondi

FID – tempo necessario per la prima interazione

FID sta per “First Input Delay”, che in italiano può essere tradotto anche com “Tempo necessario per la prima interazione”, anche se “Delay” significa “Ritardo”.

Come nel caso del “LCP”, stiamo ancora parlando di “Velocità”, a conferma del fatto che la velocità di caricamento di un sito web è ufficialmente un fattore di ranking (alcuni SEO specialist discutono sull’argomento).

Leggi anche “I principali fattori di ranking dell’algoritmo di Google [2020]“.

In questo caso però, non stiamo parlando del caricamento di tutta una pagina, ma solo del tempo necessario a un utente per effettuare la prima interazione sul tuo sito.

Ti ricordo che più della metà del traffico online avviene da smartphone, quindi in 5g, 4g 3g o anche con connessioni più deboli, pertanto se il tuo sito non si carica velocemente, l’utente se ne va.

First input delay (FID)

Per il FID Google ha indicato i seguenti parametri:

  • Buono: entro i 100 millisecondi
  • Da migliorare: da 101 a 300 millisecondi
  • Scarso: se al di sopra di 300 secondi

Ti ricordo che per “Prima interazione” si intende cliccare su un link, su un “Bottone”, vedere un video e così via.

CLS – Stabilità del layout

CLS sta per “Cumulative Layout Shift” e, sinceramente, questa volta potevano scegliere un nome più semplice, invece di questa “Supercazzola”.

Provando a tradurlo in un modo comprensibile a tutti, si potrebbe chiamare “Tempo necessario affinché il layout della pagina diventi stabile” o, più semplicemente, “Stabilità del Layout”.

Il CLS misura un aspetto fondamentale della “User experience”, andando a penalizzare le pagine che impiegano troppo tempo nel caricamento dei contenuti, provocando anche dei problemi con il layout.

Ti è mai capito di navigare da mobile, di voler cliccare su un link quando, all’improvviso, viene caricata un’immagine e non vedi più il link (spero di essermi spiegato)? Ecco, questo è quello che si chiama “Poor CLS”.

Cumulative Layout Shift (CLS)

Google misura questo parametro con un “CLS Rate”, come per tutti gli altri segnali web essenziali, potrai visualizzare direttamente su Google Search Console.

  • Buono: fino a 0.1
  • Da migliorare: Tra 0.1 e 0.2
  • Scarso: sopra 0.2

Fattore di ranking da giugno 2021

I segnali web essenziali si riferiscono alla “User Experience”, già considerata in passato un fattore di ranking.

Leggi anche “Tutti i Segnali Web Essenziali vanno rispettati per il ranking“.

Nel 2020, Google ha dedicato un’aggiornamento del suo algoritmo, il “Google Page Experience Update”, proprio all’esperienza utente, creando dei parametri ufficiali per la misurazione di questo fattore.

I segnali web essenziali rappresentano proprio la misurazione di questi parametri e, con l’aggiornamento previsto per maggio 2021, poi spostato a giugno 2021, saranno ufficialmente un fattore di ranking.

Il 19 aprile 2021, Google ha rilasciato un nuovo comunicato stampa per prorogare il lancio dei segnali web essenziali come fattore di ranking a giugno 2021.

In questo modo, l’azienda darà più tempo ai proprietari dei siti web di prepararsi al cambiamento.

Non è chiaro cosa abbia motivato Google, se il bisogno di altro tempo per aggiornare l’algoritmo, o il fatto che la maggior parte dei siti web non sono assolutamente in linea con i nuovi parametri.

2 Settembre 2021: completato il rollout del Page Experience Update

Come riportato nell’immagine di seguito, l’update iniziato a giugno 2021 è finalmente terminato solo il 2 settembre dello stesso anno.

tweet Google - page experience rollout is complete

Questa notizia, per quanto sia certamente importante, non esclude in che in futuro Google possa nuovamente aggiornare l’algoritmo legato ai core web vitals.

Come misurare i segnali Web essenziali

I parametri relativi ai segnali web essenziali sono molto semplici da misurare, basta infatti visitare la sezione dedicata su Google Search Console.

Oltre a questo strumento però, ne esistono diversi in grado di fornire informazioni molto utili, ma andiamo con ordine.

Google Search Console

Se hai bisogno di sapere se il tuo sito rientra o no nei parametri previsti per i segnali web essenziali, il primo strumento che devi consultare è “Google Search Console”.

Si tratta sicuramente dello strumento più preciso, perché è collegato direttamente al tuo sito.

Page Speed Insights

Quando ancora non esistevano i segnali web essenziali, il page speed insights era uno degli strumenti migliori per valutare la user experience. Oggi, con un layout rinnovato, misura le prestazioni relative a:

  • First Contentful Paint (FCP)
  • Largest Contentful Paint (LCP)
  • First Input Delay (FID)
  • Cumulative Layout Shift (CLS)

Proseguendo nell’analisi dei dati, differenziata per desktop e mobile, vengono poi forniti tutti i dati relativi ai vari elementi da ottimizzare.

esempio page speed insights

Google Lighthouse

Google Lighthouse è un altro strumento che permette di analizzare, tra l’altro, i segnali web essenziali.

Si tratta di una piattaforma completa e abbastanza precisa che si concentra principalmente su 5 aspetti della SEO audit:

  • Performance
  • Accessibility
  • Best Practice
  • SEO
  • PWA (Progressive Web App)

esempio google lighthouse

All’interno della sezione “Performance” sono presenti i parametri relativi ai segnali web essenziali.

Proprio come in Page Speed Insights, anche qui è possibile trovare diverse indicazioni su come ottimizzare il proprio sito per renderlo più “SEO Friendly”.

WebPageTest

I software indicati fin qui sono tutti riconducibili a Google, mentre WebPageTest può essere considerato una fonte indipendente, anche se è stato sviluppato da ingegneri del “Chromium team”.

WebPageTest propone un’interfaccia più vintage rispetto ai propri competitor, ma i dati che riesce a fornire sono molto interessanti.

webpagetest esempio

Ottimizzazione: il periodo di raccolta dei dati è di di 28 giorni

Se provi ad analizzare il tuo sito web in merito ai segnali web necessari, noterai che sono necessari 28 giorni a Google per raccogliere dati sufficienti per l’analisi.

Questo significa che, se effettui un’ottimizzazione mirata al miglioramento del tuo sito web in merito ai segnali web essenziali, dovrai attendere 28 giorni prima di sapere se le tue modifiche sono state efficaci o no.

raccolta dei dati 28 giorni

Per verificare l’andamento della tua ottimizzazione, puoi utilizzare Google Page Speed Insights o Google Search Console.

Questa almeno è la situazione attuale, ma non possiamo sapere se in futuro cambierà.

Durante un Hangout avvenuto il 5 marzo, John Mueller ha dichiarato:

… “i dati che mostriamo in Search Console si basano sui dati del rapporto sul Chrome User Experience e la raccolta richiede 28 giorni. Quindi questo è il motivo principale del ritardo.

Non è che Search Console sia lento nell’elaborazione di quei dati o qualcosa del genere, è solo il modo in cui i dati vengono raccolti e aggregati, ci vuole solo tempo.”

John Mueller ricorda però che esistono SEO tools in grado di svolgere questo tipo di analisi in maniera più rapida e che, un abile programmatore, può anche utilizzare “Page Speed Insights API”.

Bisogna tener poi presente che i SEO tools hanno dei limiti. Per quanto possano essere potenti e precisi, sono solo dei software e, come qualsiasi altro, hanno delle limitazioni.

Pertanto, puoi si usarli per ottimizzare il tuo sito per i segnali web essenziali, ma poi devi comunque aspettare che le persone navighino realmente tra le tue pagine.

Se interessato, riporto di seguito il link per vedere l’hangout.

Come ottimizzare la user experience del tuo sito?

1 – Vai su Google Search Console, vedi quali errori ti segnala la piattaforma e inizia a lavorare per risolvere gli errori più gravi.

2 – Per comprendere meglio il tipo di intervento da compiere, o per indicarlo al tuo webmaster, puoi utilizzare Lighthouse e Page Speed Insights.

3 – Valuta se correggere tutti gli errori del tuo sito prima di maggio 2021 o dopo, a seconda dell’impatto che avrà l’aggiornamento sul tuo sito.

Il mio consiglio: un valore importante che di permette di valutare la qualità del tuo sito è la velocità di caricamento. Con l’aiuto di un webmaster, cerca di portarla sotto i 3 secondi, meglio ancora se sotto i 2.

Se puoi, aiutati acquistando un servizio di hosting di qualità, plugin per ottimizzare la cache, e servizi come Cloudflare.

Puoi aumentare il ranking anche se non tutti i segnali web essenziali sono buoni

Il 29 gennaio 2021, durante un evento online su YouTube,  John Mueller ha affermato che tutti e 3 i segnali web essenziali, ovvero LCP, FID e CLS devono essere tutti e 3 ottimizzati correttamente per concorrere positivamente al Ranking.

Successivamente, il 21 maggio 2021, questa affermazione è stata ribaltata:

Non hai bisogno di tutti e tre i buoni punteggi web vitali per aumentare il ranking.

Ne parlo nel mio articolo “Tutti i Segnali Web Essenziali vanno rispettati per il ranking, anzi no“.

Se ne parla durante uno dei Q&A di Google Chrome Developers su YouTube, al minuto 36:20. Di seguito il video.

Quanto sono importanti i Core Web Vitals?

Se non lo hai già fatto prima, al termine dell’articolo andrai subito sul tuo Search Console per controllare se sei in linea con i Segnali Web Essenziali o no, chiamando di corsa il tuo consulente SEO se i parametri non sono rispettati.

Quello che è certo è che i Segnali Web Essenziali saranno un importante fattore di ranking, ma il più importante fattore di ranking è la qualità del contenuto.

Importante: spesso, a parità di qualità del contenuto entrano in gioco altri fattori di ranking, tra cui, ovviamente, i core web vitals.

Altri articoli utili sull’argomento

Di seguito segnalo altri articoli che ho scritto su segnali web essenziali, aggiornamenti dell’algoritmo di google e fattori di ranking.


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