Siamo abituati a pensare all’italia come al paese del vino più che della birra, eppure, se vado a confrontare su Google Trends “Vino online” e “Birra online”, vedo che non c’è poi molta differenza.
Realizzare quindi un’analisi SEO per la vendita online di birra, diventa una sfida ancora più interessante.
Per comprendere meglio la SEO per vendere birra online, ho deciso di condividere un’analisi SEO per “Birra artigianale”, una parola chiave molto specifica e, come scoprirai leggendo il mio articolo, molto complessa e piena di insidie.
Pertanto, se il tuo scopo è promuovere online la tua birra artigianale, e aumentare le visite del tuo e-commerce, preparati: non sarà facile.
Indice dell’articolo
- Analisi della parola chiave “birra artigianale”
- Le parole chiave correlate (code lunghe e non)
- Osservazioni sull’analisi della parola chiave
- Quanto costa raggiungere la prima pagina per “Birra artigianale”
- L’intento di ricerca per birra artigianale
- Informazionale per “Birra artigianale
- Transazionale-Investigazionale (Marketplace)
- Local intent
- Una buona parola chiave per un Marketplace
- Analisi SEO per Birra artigianale online
- Su quali parole chiave deve investire un produttore di birra
- Non esiste una parola chiave principale per un produttore di birra
- Quale strategia SEO seguire per vendere online birra artigianale
- Posizionarti in tutti i principali marketplace
- Ottenere buone recensioni
- Alle persone piace consigliare buone birre
- Far conoscere il tuo brand
- Conclusioni sulla strategia SEO
- Come far conoscere la tua birra (il tuo marchio)
Analisi SEO della parola chiave “Birra artigianale”
A novembre 2020, la parola chiave “Birra artigianale” presenta un volume di ricerca medio di 6600 ricerche mensili, mentre ad agosto e aprile 2020 la media era 8100.
Osservando l’andamento delle ricerche su base annuale, a quanto pare la quarantena di marzo e aprile 2020 non ha influito più di tanto sulla ricerca.
Anche osservando il grafico di Google Trends, l’argomento “Birra Artigianale” ha avuto un andamento piuttosto lineare durante l’ultimo anno, registrando un picco a dicembre 2019, probabilmente dovuto al Natale.
Le parole chiave correlate (code lunghe e non)
Tra le parole chiave correlate segnalate da Google Trends c’è “Birra artigianale online”, che viene indicata tra le parole chiave in “Impennata”
Piccola precisazione: inserire la parola “online” vicino a un prodotto, in genere, significa che l’utente vuole acquistare il prodotto in questione online.
Senza la parola “Online”, si rischia di ottenere solo risultati locali
Leggi anche:
Altre parole parole chiave correlate interessanti, segnalate da Google Ads Keyword Tool, sono (di fianco il volume di ricerca medio mensile):
- birra artigianale online 320
- birre artigianali italiane 480
- vendita birra online 880
- birra siciliana 1300
- birre particolari 210
- birra alle castagne 110
- birra baladin 1900
Osservazioni sull’analisi della parola chiave
Osservando questi risultati, è chiaro che gli utenti sono abituati a cercare online, e sicuramente anche ad acquistare, birre artigianali.
I volumi di ricerca non sono da capogiro, ma certamente interessanti. Inoltre, anche se il lockdown non sembra aver influito sulla parola chiave “Birra artigianale”, potrebbe aver influito sui volumi di ricerca relativi ad altre parole correlate.
Quanto costa raggiungere la prima pagina per “Birra artigianale”
“Quanto costa la SEO” è una delle domande più frequenti dei miei clienti.
Rispondere non è semplice in quanto il prezzo può variare in base a molteplici fattori.
Posso certamente dirti:
- La SEO non è a buon mercato
- Devi spendere più o meno quanto hanno speso i tuoi competitor
- Il valore di un sito si calcola in base al numero delle visite
- Le visite hanno valore se possono essere monetizzate
A questo punto però, bisogna capire quanto ha speso la concorrenza.
Sicuramente non puoi vedere la fattura ma puoi farti un’idea. Basta infatti guardare il numero delle pagine e la qualità del sito web, per capire se hai di fronte un lavoro di qualche migliaia di euro o di oltre 100.000 euro.
Anche se non hai un grande budget, non demoralizzarti, non significa che non puoi iniziare a lavorare.
Più budget hai, maggiori saranno le parole chiave per le quali potrai concorrere, ma questo non significa che non puoi iniziare con 10 parole chiave.
La SEO non è una strategia solo per i ricchi, si può iniziare e avere successo anche spendendo meno rispetto alla concorrenza.
L’intento di ricerca per birra artigianale
Prima di andare avanti nella lettura, ti consiglio di leggere questo articolo: “Che cos’è l’intento di ricerca (search intent)?”
Riassumendo l’articolo, questi sono i principali intenti di ricerca:
- Intento Informazionale
- Intento Transazionale
- Intento navigazionale
- Intento “Indagine commerciale”
- Local Intent
- Free Intent
Tieni presente che, dopo l’aggiornamento algoritmico del 1° agosto, e dopo Bert, Google tende a inserire nella SERP 3-4 intenti di ricerca.
Di seguito i siti (url) presenti in prima pagina suddivisi per intento di ricerca.
Per visualizzare i risultati, ed avere un risultato più “Neutrale”, ho utilizzato un SEO tool: SE Ranking.
Leggi anche “I migliori SEO Tools gratuiti“.
Informazionale per “Birra artigianale
Siti in prima pagina per birra artigianale per intento informazionale:
- it.wikipedia.org/wiki/Birra_artigianale
- cronachedibirra.it/cultura-birraria/21599/cos-e-la-birra-artigianale
- Lazio_birrifici_regione.aspx
Il 30% dei risultati riguarda l’intento informazionale, ovvero le persone che cercano rispostate a domande del tipo “Cos’è una birra artigianale” o “Quali sono le birre artigianali più buone?”.
Da un rapido sguardo, questo significa che, se vuoi vendere birra artigianale online, è sicuramente utile avere un blog collegato al tuo e-commerce.
Influencer per promuovere una birra
Creare un blog con contenuti per promuovere la tua birra è sicuramente una buona strategia, ma ce ne se sono anche altre non strettamente collegate alla SEO, come l’influencer marketing.
Uno dei problemi principali legati alla vendita online di Vino e Birra è che le foto servono a poco, quello che conta è il sapore.
Per questo, poter collaborare con influencer esperti in birra, che possano rilasciare una recensione positiva, è un’ottima strategia di marketing per aumentare le vendite online.
Gli influencer, inoltre, possono anche contribuire alla SEO con il link building.
Leggi anche “Cos’è un Backlink? (e perché è importante per la SEO)“.
Transazionale-Investigazionale (Marketplace)
Siti in prima pagina per birra artigianale per intento transazionale-investigazionale:
- hopt.it/3-bottiglie
- cantinadellabirra.it/shop/home
- birredamanicomio.com
- 1001birre.it
Il marketplace è più complesso da catalogare perché risponde a 2 diversi intenti di ricerca.
Infatti, se da un lato permette di acquistare, dall’altro permette di confrontare i prezzi, un po’ come farebbe un metamotore di ricerca o un sito di affiliazione.
Per questo ho utilizzato un “Doppio intento”: transazionale-investigazionale.
Come vendere birra online
La SEO è importante ma non puoi certo trascurare le basi per un e-commerce di successo.
Di seguito riporto alcuni consigli e ottimizzazioni che miglioreranno la SEO e ti aiuteranno ad aumentare le vendite online.
- Il sito deve essere veloce nel caricamento
- Il sito deve essere ottimizzato per gli smartphone
- Rispetta i segnali web essenziali
- Rispetta le principali regole SEO
- Acquista un hosting di qualità
- Spedizioni gratuite
- Utilizza la chat
- Utilizza la newsletter
- Promuovi la tua birra sui social network
Questi sono i consigli da seguire per creare un e-commerce di successo.
Leggi anche “Come vendere birra online con l’e-commerce: 15 consigli”.
Local Intent
Siti in prima pagina per birra artigianale per “Local intent”:
- cosafarearoma.it/beer-shop-roma
- microbirrifici.org/Lazio_birrifici_regione.aspx
Il 20% dei risultati della SERP risponde al bisogno degli utenti di acquistare birra locale nella propria città. Nel mio caso, vivendo a Roma, il SEO tool potrebbe aver risentito di qualche cookie. Non è improbabile che cambiando città, potrebbero cambiare i risultati.
Una buona parola chiave per un Marketplace
Dall’analisi dell’intento di ricerca, vengono fuori una serie di problematiche. La prima è che con “Birra artigianale”, non comparare in prima pagina neanche un “Birrificio Artigianale”.
La seconda è che neanche il 50% dei risultati risponde all’intento transazionale e che, in definitiva, non è individuabile un intento di ricerca dominante rispetto agli altri.
La parola chiave “Birra artigianale” può essere buona per un marketplace, ma forse c’è qualcosa di meglio: “birra artigianale online”.
Analisi SEO per Birra artigianale online
La parola chiave “birra artigianale online” ha un volume di ricerca medio mensile di 320, molto meno rispetto ai 6600 di “Birra artigianale”, ma questo non significa che non permetta di vendere.
Sempre utilizzando SE Ranking, questi sono i siti (link) che compaiono in prima pagina con intento transazionale-investigazionale (marketplace):
- cantinadellabirra.it/shop/home
- birredamanicomio.com
- hopt.it/3-bottiglie
- hopt.it
- 1001birre.it
- beermania.it
- fattiunabirra.it
- beer-shop.it
- birraebirre.it
Sono ben 8.
I restanti 2
- dissapore.com/spesa/migliori-siti-per-comprare-birra-online/
- fermentobirra.com/birra-sconti-e-offerte/
Sono link informazionali.
Con “Birra artigianale online” l’intento di ricerca, nell’80% dei casi, riguarda l’acquisto del prodotto, per questo, per un e-commerce è una parola chiave migliore rispetto a “Birra artigianale”.
Rimane però una questione importante. Se gestisci un marketplace, allora “Birra artigianale online” può essere la parola chiave primaria del tuo sito, quella della “Home page” per intenderci.
Leggi anche “Le Principali Regole SEO (Guida per Principianti)”.
Se invece sui un produttore di birra, e vuoi venderla online, allora questa parola chiave non va bene.
Su quali parole chiave deve investire un produttore di birra
Se sei un produttore di birra, e vuoi vendere online la tua birra in Italia e nel mondo, l’analisi SEO dice che le parole chiave “Birra artigianale” e “Birra artigianale online” non vanno bene.
Serve altro.
A questo punto ho provato ad effettuare un’ulteriore analisi e ho riscontrato un elemento interessante.
Non esiste una parola chiave principale per un produttore di birra
Ebbene sì, se sei un produttore di birra, non ho una parola chiave con un chiaro intento di ricerca riferito al tuo business. O meglio, non ne ho trovato una su cui valga la pena investire.
Forse non sono stato in grado, forse i SEO tools non me l’hanno mostrata, ma fatto sta che non ce l’ho.
Ho però un’alternativa, o meglio, una strategia.
Quale strategia SEO seguire per vendere online birra artigianale
I punti base della strategia SEO che ti consiglio sono:
- Posizionarti in tutti i principali marketplace
- Ottenere buone recensioni
- Far conoscere il tuo brand
Posizionarti in tutti i principali marketplace
Una regola alla base del web marketing è “Non perdere il distacco con la realtà”. Le persone vogliono vendere, tu vuoi vendere, quindi non puoi perderti in progetti troppo complessi, devi capire come vendere: rapidamente e con un buon ROI.
I marketplace sono un’ottima soluzione, non solo nel mercato della birra online.
Come ha dimostrato la mia analisi SEO, infatti, le persone non cercano “Un birra artigianale italiana”, cercano uno sito con tante birre tra cui scegliere.
Quindi, la fase 1 della strategia SEO che ti consiglio, non è aprire un sito e-commerce, ma vendere online la tua birra aprendo un negozio online all’interno di tutti i principali marketplace.
Ottenere buone recensioni
Qui entriamo nel vivo del marketing.
Per prima cosa, ti ricordo che oggi non puoi parlare di SEO come di un elemento indipendente, la SEO è marketing, e fa parte di un eco-sistema che si muove insieme a tutti gli altri elementi del tuo business: la SEO, l’assistenza clienti, i social network, le recensioni e non solo.
Stabilito questo, bisogna aver chiaro anche chi sono le tue buyer persona. Qui non stiamo parlando di persone che bevono birra, quelle comprano una Corona, una Ceres o una Moretti Baffo d’oro.
Qui parliamo di persone che spendono anche più di 10 euro per una singola bottiglia, che non si accontentano di una soluzione “Commerciale”, vogliono qualcosa di più, vogliono il meglio e sono disposte a pagare quanto serve.
Questo significa che devi avere un prodotto dannatamente buono, altrimenti lascia perdere, e torna quando ce l’avrai.
Se hai un buon prodotto, sarà facile ricevere buone recensioni, e questo porterà sempre più vendite, ma non è tutto. Le persone vorranno sapere chi sei e vorranno conoscere la storia della tua birra.
Alle persone piace consigliare buone birre
Un elemento importante di questa strategia sono proprio le persone. Ovviamente non tutte sono uguali ma, gli amanti di vino e birra amano consigliare buoni prodotti, soprattutto se nuovi.
Non dimenticare e non sottovalutare mai questo fattore per far conoscere la tua birra.
Far conoscere il tuo brand
La mia analisi SEO mi ha mostrato un elemento interessante, ovvero che le persone cercano su Google le birre artigianali che amano.
Leggi anche”I Beer Influencers più seguiti su Instagram“.
Queste sono alcune aziende che ho individuato:
- Birra del Borgo
- Balandin
- Toccalmatto
- Interbrau
- Chouffe
- Hammer Beer
Questo è il volume di ricerca per alcune parole legate a questi marchi:
- birra baladin 1900
- birra del borgo 5400
- toccalmatto 480
- interbrau 720
- chouffe 1300
Si tratta solo di dati parziali, a mio parere poco precisi, Google fornisce pochi dati a riguardo, ma mostrano che è possibile far conoscere la propria birra e che le persone cercano marchi rinomati.
Conclusioni sulla strategia SEO
Quando si parla di SEO, viene spontaneo di ottimizzare il proprio sito per il prodotto o il sevizio che si vende, che sia birra o la realizzazione di un sito web.
Per questo particolare prodotto, la birra artigianale, ti consiglio una strategia SEO che abbia l’obbiettivo di far conoscere il tuo marchio.
Se le persone cercano la tua birra, trovano il tuo e-commerce, se cercano una birra artigianale, trovano siti con tante birre, anche quella della concorrenza.
Questa è stata la strategia vincente della Apple, della Coca Cola, di Amazon, di Booking e di tantissime altre aziende.
Questa può essere anche la tua strategia SEO, oppure puoi provare gratuitamente la mia consulenza SEO online.
Come far conoscere la tua birra (il tuo marchio)
Ovviamente tutto questo merita un vero e proprio articolo, ma posso darti qualche buon consiglio anche qui.
- Crea un logo
- Vendi i tuoi prodotti sui marketplace
- Ottieni recensioni positive dai tuoi clienti
- Crea un sito e-commerce
- Ottieni recensioni positive da esperti del settore
- Coinvolgi gli influencer
- Contatta un digital PR
- Diffondi contenuti sui social network
- Vendi all’estero
Questo è l’inizio, ma ho ancora un ultimo consiglio. Se produci una birra particolare, come per esempio la birra di zucca, inizia da questo prodotto.
Una birra di nicchia, in genere ha poca concorrenza e ti permette di posizionarti in prima pagina su Google più facilmente. Usa questo prodotto come un ariete, per sfondare il muro della concorrenza e farti conoscere.
I clienti che apprezzeranno la tua birra di zucca, non avranno problemi a comprare la tua bionda o la tua IPA. In questo modo inizierai a generare il passaparola in rete tra le buyer persona.
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