La “Piramide inversa” è una tecnica di comunicazione che prevede la realizzazione di un contenuto dando priorità alle informazioni più importanti che, per l’appunto, vengono inserite all’inizio.
La “Piramide inversa” deriva dal giornalismo ma è molto utilizzata nel web marketing, sia per la realizzazione di news e post, sia per i testi di una landing page.
Inoltre, la Piramide inversa è considerata una tecnica SEO friendly.
Ma come funziona la “Piramide inversa”?
La Piramide inversa prevede 3 fasi:
- Attirare l’attenzione con i fatti più importanti
- Aggiungere dettagli importanti per mantenere alta l’attenzione
- Inserire domande, fonti e call to action per favorire l’interazione
Inoltre è importante conoscere:
- I Vantaggi della Piramide inversa
- La Piramide inversa e la SEO
- I limiti della Piramide inversa
- Il modello a clessidra
- L’importanza dei dati
1 – Attirare l’attenzione con i fatti più importanti
La regola principale della “Piramide inversa” è semplice: raccontare subito il fatto più importante.
Se per esempio hai scritto o un articolo che racconta il tuo viaggio a New York, parti subito a “Palla de foco” raccontando le attrazioni principali che hai visto e l’esperienze più interessanti del viaggio.
Per aiutarti nella stesura della prima parte del testo, puoi utilizzare la regole 5 W, ovvero:
- Who? (Chi)
- What? (Cosa)
- When? (Quando)
- Where? (Dove)
- Why? (Perché)
Se nel tuo testo rispondi subito a queste 5 domande, sarai sicuro di aver elencato tutte le cose più importanti.
2 – Aggiungere dettagli importanti per mantenere alta l’attenzione
Nella seconda parte del testo, quella che potremmo definire “Corpo”, devi inserire i dettagli del tuo articolo, ma devi fare molta attenzione.
In questa fase, infatti, è molto facile perdere gli utenti che, una volta lette le informazioni principali, perdono interesse.
Per mantenere alta l’attenzione devi quindi inserire dettagli importanti e interessanti.
Per esempio, se nella prima parte del tuo articolo elenchi le attrazioni i più importanti che hai visitato, nella seconda parte dai consigli importanti su come visitare la città, sugli orari, su come evitare la fila e sui locali migliori dove fermarsi per un buon pranzo.
Consiglio: per rendere veramente interessante questa parte della piramide, non limitarti a elencare informazioni presenti ovunque, ma condividi la tua esperienza personale.
3 – Approfondimenti e Call To Action
Nella parte conclusiva della Piramide Inversa devi stimolare l’interazione inserendo una serie di call to action.
Per esempio, puoi inserire link ad altri tuoi articoli per permettere agli utenti di approfondire l’argomento, oppure puoi inserire fonti o testi autorevoli presenti in altri siti.
Puoi anche inserire una sezione dedicata ai commenti o alle domande sul tema appena trattato.
Sempre in questa fase della piramide va inserita la Call to action per trasformare una semplice “Visita” in una conversione, ovvero in un’azione dell’utente utile per il tuo business.
Una conversione può essere l’iscrizione alla tua newsletter o l’acquisto di un servizio di consulenza.
I Vantaggi della Piramide inversa
Il marketing, oggi, richiede uno stile comunicativo veloce e in grado di raggiungere immediatamente il pubblico, come avviene su piattaforme come YouTube e TikTok, dove ti giochi l’attenzione degli utenti in 3-5 secondi.
Anche i testi, però, oggi necessitano di uno stile di scrittura semplice e immediato, non solo perché è sempre più difficile attirare l’attenzione delle persone, ma anche perché i contenuti, spesso, vengono fruiti in mobilità.
Quando un testo viene letto in metro, dal medico, o mentre si attende un autobus, le possibili distrazioni aumentano a dismisura, per questo è importante arrivare subito al dunque e per questo lo stile comunicativo della Piramide inversa si sposa perfettamente con il in digital marketing.
Attenzione: come ho già scritto, questo non significa che tutti i tuoi contenuti debbano essere creati seguendo solo la Piramide Inversa.
La Piramide inversa e la SEO
La Piramide inversa si sposa perfettamente con una “Best Practice” SEO.
Se riassumi le informazioni più importanti nella prima parte del testo, automaticamente inserirai tutte le parole chiave più importanti all’inizio e questa è una “Best practice” molto utilizzata dai SEO copywriter.
Quando crei un contenuto, infatti, in genere si tende a concentrare la parole chiave principale, ed eventuali correlate, nelle prime righe.
Per essere però al 100% SEO friendly, il tuo testo deve essere letto per intero e deve generare interazioni.
Se le persone abbandonano il tuo sito dopo aver letto le prime righe, il tuo ranking sarà basso.
I limiti della Piramide inversa
Il grande limite della Piramide inversa è la parte finale del testo.
Seguendo le linee guida più datate a riguardo, infatti, si rischia di creare testi deboli nella parte conclusiva e questo non va bene, sia per la SEO, sia per il marketing in generale.
Il tuo primo obiettivo deve essere attirare l’attenzione dell’utente, e in questo la piramide inversa ti aiuta, ma poi devi convertire quell’attenzione in un’azione, altrimenti è tutto inutile.
Il rischio della Piramide inversa è proprio che, una volta lette le informazioni più importanti, l’utente decida di abbandonare il tuo sito.
Il modello a clessidra
La Piramide inversa è rappresenta uno stile di scrittura molto efficace se devi scrivere una news, ma nel caso di un testo formativo, rischia di essere meno efficace.
Per rendere più performante la piramide inversa si può seguire lo schema del modello a clessidra, molto efficace per esporre contenuti accademici.
Rispetto alla tradizionale Piramide, c’è un lavoro maggiore nella parte finale del testo che può essere integrata con:
- Elenco delle fonti
- Spunti per discussioni
- Elenco di articoli correlati all’interno del sito
- Elenco di approfondimenti esterni al tuo sito
Nel modello a clessidra la call to action viene inserita alla fine del testo, ma io ti consiglio di inserirla anche in altri punti dell’articolo, dove ritieni che possa essere più efficace.
L’importanza dei dati
Per dare più peso a un testo e per tenere alta l’attenzione delle persone fino alla fine, può essere utile condividere dati e ricerche.
Per esempio, al termine di un articolo che parla di come funziona l’ecommerce, puoi inserire un link di approfondimento alla ricerca “Ecommerce in Italia” della Casaleggio Associati.
Oppure, meglio ancora, puoi creare una ricerca tu stesso e condividere i dati con gli utenti, gratuitamente o se si iscrivono alla newsletter.